Il ‘Dottore’ ha suo malgrado dovuto accettare l’inappellabile verdetto della pista: il suo grande rivale gli ha giocato un brutto scherzo
Era chiaro ormai da qualche mese. Poi col passare delle settimane gli straordinari risultati in pista hanno fatto scattare ufficialmente il countdown: il titolo aritmetico non è arrivato a Misano, nel circuito dedicato alla memoria di Marco Simoncelli, ma nella corsa successiva. Quando, ironia della sorte, non è salito sul gradino più alto del podio solo per l’incredibile – e per certi versi inaspettata – performance del redivivo Pecco Bagnaia, deludente per tutto il resto della stagione.
Parecchi addetti ai lavori lo avevano già del resto predetto al momento dell’annuncio ufficiale, datato giugno dello scorso anno, con cui Ducati aveva reso pubblico l’accordo che avrebbe messo Marc Marquez in sella alla Desmosedici del Team Lenovo: non ce ne sarebbe stato per nessuno. E così è stato.
Con ben 5 gare d’anticipo, e con un dominio che ha ricordato i vecchi tempi pre-infortunio alla spalla, il ‘Cabroncito‘ di Cervera ha conquistato il suo nono titolo mondiale, il settimo nella classe regina, stabilendo subito due primati: a 32 anni è il più anziano campione iridato della classe regina, conquistando il Mondiale a 6 anni di distanza dall’ultima volta (mai nessun altro aveva trionfato dopo un digiuno lungo più di un lustro).
Particolare affatto trascurabile poi, lo spagnolo ha eguagliato un certo Valentino Rossi nel computo totale dei Mondiali vinti, con una piccola differenza. Il Dottore ha vinto un Mondiale 125, uno 250, uno 500 e sei MotoGP; Marc Marquez ha vinto un Mondiale 125, uno Moto2 e sette MotoGP. Rossi ha vinto con cinque cilindrate e architetture motoristiche diverse (125, 250, 500 2T, 990 4T e 800 4T), Marc con tre: piccole differenze nella bacheca di due fuoriclasse che prima si sono stimati, poi odiati e infine praticamente ignorati, complice il ritiro del fenomeno di Tavullia, avvenuto al termine della stagione 2021.
Marquez mette Rossi nel mirino: il Dottore ora trema
Al di là di dichiarazioni di rito che comunque al momento non sono arrivate a mezzo stampa, Valentino non starà certamente facendo salti di gioia. Il suo rivale, colui che – nell’interpretazione del pesarese – gli ha fatto perdere il Mondiale (sarebbe stato il decimo di una carriera incredibile) prima a Philipp Island e poi a Sepang nel 2015, lo ha ora raggiunto nell’albo d’oro dei piloti più vincenti di sempre. E Marquez potrebbe ancora scrivere altre incredibili pagine della sua storia nel mondo delle due ruote.
Non c’è dubbio che nel 2026, forte di un anno di esperienza e di vittorie, lo spagnolo partirà favorito nella corsa al titolo. Marc potrebbe alzare al cielo la coppa di campione della classe regina per la decima volta, staccando così definitivamente Rossi nella classifica All Time dei Mondiali vinti. Ma non è tutto.
Forse non ci riuscirà già il prossimo anno, ma il catalano è ancora in corsa per raggiungere ed eventualmente superare il Dottore anche nella graduatoria delle gare vinte in Top Class: Valentino è a quota 89, Marc a 73. Certamente lo spagnolo farà di tutto per superare il suo rivale prima di pensare ad un ritiro che ora sembra davvero lontano.
