Il digiuno intermittente è ormai molto diffuso ma alcuni studi mettono in guardia chi lo pratica: i rischi non mancano.
Togliere i chili di troppo e tornare in forma è senza dubbio una scelta azzeccata per preservare la propria salute. Per riuscirci è bene affidarsi ai consigli di un nutrizionista, in grado di stilare una dieta adeguata in base alle caratteristiche di ogni persona. In tempi recenti si sta parlando sempre più spesso di una modalità di dieta che pare riuscire a garantire risultati davvero eccezionali.
Stiamo parlando del digiuno intermittente, ovvero quel regime alimentare dove si alternano periodi di alimentazione ad altri dove invece non si tocca cibo. Una delle varianti del digiuno intermittente che sta ottenendo maggiori riscontri è quella che prevede una finestra di alimentazione da 8 ore seguita da un digiuno di 16 ore. Esistono poi anche altri metodi, come ad esempio quello con digiuno da 5 ore e alimentazione da 2 oppure la variante che prevede digiuno a giorni alterni.
Tuttavia sono in molti a chiedersi se questa modalità non comporti dei rischi per la salute. Gli studi condotti da alcuni esperti, pubblicati anche da Scientific American, si sono soffermati proprio su questo aspetto e anche sull’eventuale fondatezza scientifica del digiuno intermittente. Cosa ne è emerso?
Il digiuno intermittente, in base agli studi, potrebbe portare benefici alle persone che soffrono di diabete e obesità perché consente di ridurre peso, glicemia e pressione sanguigna. Tuttavia se si mette a confronto il digiuno intermittente con altre diete più ‘classiche’ viene fuori che la restrizione calorica è praticamente la stessa, pertanto non ci sono benefici particolari.
In più gli studi pubblicati da Scientific American parlano anche dell’effetto ‘rebound’, ovvero della ricerca di alimenti più calorici nelle finestre di alimentazione per compensare la totale assenza di cibo durante le ore di digiuno. Non sono poi da escludere effetti negativi anche seri: alcuni studi hanno fatto emergere un possibile aumento del rischio di malattie cardiovascolari per chi sceglie il digiuno intermittente, ma almeno per ora non ci sono conclusioni definitive.
Ciò che invece sembra confermata è la perdita della massa muscolare, come emerso anche da una metanalisi dello scorso anno: per questo motivo il digiuno intermittente viene sconsigliato a chi ha più di 50 anni. Questa modalità di digiuno non dovrebbe essere praticata nemmeno da chi soffre di diabete e/o ipertensione, dato che l’astensione prolungata dal cibo e l’innalzamento della glicemia può creare problemi a chi deve assumere farmaci a determinati orari e deve quindi tenere conto dell’alimentazione.
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