Il neo campione del mondo della classe regina ha stupito tutti con un gesto inaspettato: ecco l’emozionante coda del suo trionfo iridato
È tornato. E, come in parecchi avevano ‘sospettato’, non ce n’è stato per nessuno. Lo si era in qualche modo capito già dalle imprese compiute con la moto del Team Gresini, a bordo di una Ducati non ufficiale con cui però aveva dato spesso e volentieri del filo da torcere a Pecco Bagnaia (suo futuro compagno di squadra nel Team Factory). E a Jorge Martìn, che poi si sarebbe laureato campione del mondo per la stagione 2024 ma non prima di aver perso, proprio con Marc Marquez, il ballottaggio per un posto in sella alla Desmosedici GP25 per l’anno successivo.

È tornato, dicevamo. Facendo la voce grossa come ai bei tempi, anzi di più. 541 punti in 17 gare disputate finora all’interno di un campionato del mondo dominato in lungo e in largo, bagnato da 11 vittorie nelle gare domenicali, 14 affermazioni nelle Sprint Race del sabato ed una superiorità talvolta imbarazzante. Altro che battaglia all’ultima chicane con Pecco Bagnaia, come parecchi addetti ai lavori avevano pronosticato nel momento in cui è diventato ufficiale l’approdo del ‘Cabroncito‘ nel Team Factory di Ducati.
Dopo la splendida stagione dello scorso anno, quella conclusa al terzo posto finale della classifica alle spalle del connazionale e dello stesso Bagnaia, l’ex rivale di Valentino Rossi ha scelto la Ducati ufficiale come moto con la quale dare l’assalto al nono titolo mondiale di una carriera che fino al terribile incidente di Jerez nel 2020, era stata portentosa in termini di precocità e di successi.
Figuriamoci se un fuoriclasse della sua levatura si sarebbe fatto sfuggire la grande occasione di tornare ad alzare al cielo il trofeo di campione a fine anno. Ebbene Marquez ci è riuscito con ben 5 gare di anticipo, battendo in un colpo solo altri due record.
Marquez come Messi: il risveglio è ‘mondiale’
Nessuno era mai riuscito, prima del campione di Cervera, a vincere un Mondiale a 6 anni di distanza dall’ultima volta, e mai nessuno lo aveva fatto alla ‘veneranda’ età di 32 anni. In una sola parola, un fenomeno. E la sua nuova storia, la seconda giovinezza sublimata da un titolo iridato conquistato da dominatore, sembra essere solo all’inizio: è già lanciato il guanto di sfida ai rivali per il 2026, anno in cui Marquez potrebbe fare cifra tonda, centrando il trionfo numero 10.

Intanto Marc si gode giustamente le gioie del presente: una felicità esplosa anche con le legittime lacrime versate sulla pista di Motegi al momento della celebrazione della sua aritmetica vittoria del campionato.
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Già il giorno dopo il meritato trionfo consumatosi sull’asfalto giapponese nel dopo-gara, è diventata virale una foto diffusa sul profilo Instagram del campione, che ha condiviso, assieme al suo team e al profilo della MotoGP, una foto che lo ritrae addormentato, nel suo letto, con la coppa del vincitore iridato.
Un’istantanea che ha ricordato molto da vicino quella scattata a Leo Messi dopo il trionfo mondiale in Qatar con la sua Argentina: affrontare la prima notte da campione del mondo stringendo a sé la coppa è evidentemente prerogativa dei più grandi…