Penalizzazione pesante in Serie A: è stata una mazzata

E’ stata una mazzata la penalizzazione subita dal club. E’ emerso un dettaglio davvero significativo ora che si è definito tutto

Un mese di settembre che, oltre ai risultati sul campo in Serie A e nelle coppe europee, ha sancito anche il verdetto definitivo su una vicenda che si è trascinata per oltre due anni.

Ci riferiamo al caso plusvalenze fittizie che ha coinvolto la Juventus unitamente alla manovra stipendi nel periodo Covid. Due casi che hanno portato a un azzeramento dei vertici dirigenziali bianconeri e a un doppio epilogo giudiziario sia in ambito sportivo che in quello ordinario. Nel primo caso – per la vicenda plusvalenze – la Juventus è stata condannata a 10 punti di penalizzazione in classifica nella stagione 2022-2023. Provvedimento che ha causato dapprima la perdita della qualificazione in Champions conquistata sul campo dai bianconeri di Allegri e, in seguito, a un anno di esclusione dalle coppe europee comminato dalla Uefa con l’impossibilità anche a disputare la Conference.

Per quanto riguarda invece la giustizia ordinaria, sono state accolte le richieste di patteggiamento relative alla cosiddetta inchiesta Prisma presentate dall’allora presidente della Juve Andrea Agnelli, dall’ex vice presidente Pavel Nedved, dall’ex direttore sportivo Fabio Paratici e da altri due ex dirigenti indagati. Confermato, invece, il non luogo a procedere per Maurizio Arrivabene.

Penalizzazione Juventus, spunta un dettaglio significativo

“Fui trattato come un criminale“, questa una delle dichiarazioni più significative rilasciate dallo stesso Arrivabene in un’intervista pubblicata su Tuttosport all’indomani dei verdetti sui patteggiamenti. Un’assoluzione che ha rappresentato per l’allora a.d. bianconero “la fine di un incubo, il riconoscimento della verità” che però puntualizza Arrivabene “non cancella quella sensazione provata ai tempi della condanna sportiva.”

Un coinvolgimento quello di Arrivabene nell’inchiesta che si è rivelato non coerente in quanto nel periodo delle operazioni contestate era solo un membro del CDA della Juve e non un suo dirigente. Inibito per 16 mesi dalla giustizia sportiva per il caso plusvalenze, la presenza di Arrivabene tra coloro che sono stati toccati dall’inchiesta ha comunque contribuito a quantificare l’entità della penalizzazione dei punti inflitta alla Juve.

Lo sottolinea su X il giornalista Graziano Carugo Campi stando al quale con i due punti di penalizzazione afflitti per la situazione Arrivabene, la Juve è stata retrocessa in settima posizione in classifica distanziata di due e un punto rispettivamente da Atalanta e Roma. Ora che l’ex dirigente è stato assolto, quei due punti – sottolinea Campi – sono costati oltre 3 milioni di euro alla Juventus per quanto riguarda i criteri di spartizione dei diritti tv.

“Vanno risarciti”, conclude il giornalista. Un post che ha scatenato inevitabilmente i commenti degli utenti in una tipica bagarre social in cui non sono mancate anche invettive contro l’attuale dirigenza bianconera.